Leggendo ad alta voce puoi ascoltare tutto questo onesto feedback involontario.
Sempre nel mio mondo ideale, quando leggerai avrai una penna in mano e sottolineerai le parole o le frasi che senti sbagliate, quel che non funziona per raggiungere l’effetto che desideravi.
Alla fine della tua lettura, saprai quasi esattamente che cosa gli altri saranno pronti a elogiare o a mettere in dubbio su quel pezzo.
Molto dello scrivere si basa sul tempismo, e l’unico modo che conosco per verificarlo é leggere il tuo lavoro ad alta voce per la gente.
Ricordalo sempre, tempismo, ritmo.
Consegna quel che scrivi in un testo che la gente possa seguire, lineare o non lineare che sia.
Così facendo, o ascoltando bravi racconta storie alle feste, al bar o a qualche cena, impari come costruire tensione e romperla con humor.
Impari come catturare l’interesse della gente, a metterla a proprio agio, mentre costruisci la tua autorità, di testa o di cuore, con fatti e rivelazioni personali.
Quest’anno alcuni scienziati hanno pubblicato due studi che provano che il cervello di un lettore reagisce ai verbi utilizzati nei racconti – colpire, baciare o masticare – nello stesso modo in cui reagirebbe se il corpo del lettore stesse veramente colpendo, baciando o masticando.
Il motore della corteccia cerebrale si accende di attività elettrica proprio come se il lettore stesse vivendo la storia, eseguendo realmente quelle azioni.
Questa da sola dovrebbe essere per te una ragione sufficiente per usare i verbi, per creare azione e far succedere qualcosa in ogni scena del racconto.
Leggendo il tuo lavoro ad alta voce puoi sperimentare col flusso dei verbi fino a produrre una catena di azioni che accenderà il motore della corteccia cerebrale dei tuoi ascoltatori.
Puoi trovare il bilanciamento perfetto tra le osservazioni della Grande Voce e l’attività fisica della Piccola Voce, roba tipo colpire, baciare e masticare.
Segna i punti dove la gente ride. Segna il punto dove la storia ha bisogno di fermarsi per un momento più lungo, una pausa sotto forma di ritornello o un frammento di flashback, quei momenti in cui l’ascoltatore ha bisogno di tempo per comprendere un punto della trama che non é indicato dal narratore.
Sempre, sempre, sempre l’obiettivo é portare gli ascoltatori a comprendere un paragrafo prima che il narratore lo esponga completamente. Segna poi i punti dove il pubblico ha bisogno di lasciarsi andare a una risata, di rompere la tensione, prima che la storia possa crescere in qualcosa di ancora più terribile.
Ai giorni nostri i cabarettisti sono gli ultimi racconta storie orali. essi imparano la propria arte sperimentando e facendo pratica davanti al pubblico. Imparano quando fare una pausa e quando lasciare crescere una risata. O lasciare crescere il terrore.
Imparano come innescare una risata e farla continuare e come far sì che quel gran momento si esaurisca da solo prima che la storia possa nuovamente iniziare.
Nella narrazione orale ben eseguita, la partecipazione dell’ascoltatore, ansiti o risa o gemiti e applausi diventano lo strumento di transizione verso l’aspetto successivo della storia.