INCO – GN – ITA la fine che non c’era da Poesie e racconti

Amicizia …
Davvero riuscivo ancora ad attribuirle un senso?

Non ho figli.
Quei bambini non erano miei.

Quando mai i figli sono nostri?
Anche se so che rimarrò per sempre nei loro pensieri e loro nel mio cuore.

Me ne sono andata per un semplice motivo: ho perso la fiducia nel prossimo, arrivando alla definitiva conclusione che non ci si può proprio affidare mai, a volte nemmeno a chi ci ha generato.

E siccome sono invece nata, ma soprattutto cresciuta, nutrita di fiducia, gli altri in me e io negli altri, per me il prossimo significava tutto.

Per ovvio sillogismo ero fortemente convinta d’aver perso ogni cosa; sì, perché l’ultima delirante sfumatura che intuivo mi stava letteralmente terrorizzando: sarebbe inevitabilmente arrivato il terribile momento in cui non avrei potuto fidarmi nemmeno di me stessa?

Dopotutto anch’io ero il mio prossimo!

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INCO – GN – ITA parte #4, da Poesie e racconti

Sì, perché fu più tardi e all’improvviso che, nonostante gli anni trascorsi a fare del nostro meglio, lui per le sue grandi missioni che ormai non gli concedevano più tempo né spazio, e io per cercare di rendere migliori i nostri bei momenti insieme, tutto accadde in meno d’un fugace battito d’ali, senza che nessuno potesse far nulla per impedirlo.


Mille continue domande senza mai fine, conclusioni incerte, vacillanti e soprattutto dubbi inutili.


Una nuova missione finita male?
Una difficile partita persa che l’aveva lasciato senza speranza alcuna?
Una scelta sbagliata che l’aveva costretto alla disperata fuga?
La costante preoccupazione di essere definitivamente scoperto, messo a nudo, braccato, senza più via di scampo?
Un errore fatale che aveva ripetuto e che l’aveva definitivamente messo con le spalle al muro?

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INCO – GN – ITA parte #3, da Poesie e racconti

Quanto tempo avevamo allora!


Sono convinta di essere stata l’unica persona a sapere che lui era un agente segreto in missione.

E anche se le sue missioni non le conoscevo affatto, io non lo tradii mai.


Una volta fece la sua inaspettata confessione anche ai bambini, certo comunque che l’avrebbero presa per un gioco originale; cosa che naturalmente avvenne visto che a tavola, con i bicchieri di vetro all’orecchio, mimavano invisibili ricetrasmittenti per inviargli significative comunicazioni di servizio: “contrordine, niente scuola domani e nei prossimi giorni, pericolo di vita, nessuno dovrà uscire dalle proprie case, agente segreto, pericolo, pericolo, u bot u bot”.

E sempre così finiva la nostra cena.

Tra risa, posate come bacchette dei grandi direttori d’orchestra e strane musiche extraterrestri suonate dalle nostre abili dita che descrivevano un cerchio perfetto sull’orlo dei bicchieri colorati.

Nessuno a quell’epoca avrebbe potuto minimamente immaginare il peggio.

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INCO – GN – ITA parte #2, da Poesie e racconti

All’uscita dell’elegante negozio dove avevo provato l’acconciatura che più s’addiceva al mio giovane viso, lui mi abbracciava teneramente per strada cingendomi la vita, mi guardava negli occhi sorridendomi fino giù in fondo al cuore, proprio nel punto dov’è più buio e ci si smarrisce.

Fu così che io ritrovai me stessa ma persi la strada per tornare indietro.

Diventai sua complice.

Inutile dire che, e perché, inizialmente tentai di oppormi a gran fatica con tutte le forze necessarie.

Camminavamo ubriachi d’amore dentro un fluido magico sotto le vive luci di Natale della città.

I nostri spiccati sensi, tutti e cinque anzi sei o forse sette senza esagerare, ci stordivano lasciandoci nel beato stato di galleggiamento dove davvero e non a parole il mondo è più leggero.

Un corpo che riceve una spinta verso l’alto…” Com’è quella legge fisica? “La forza che agisce sul corpo dal basso verso l’alto è diretta in verso opposto rispetto alla forza peso quindi riduce l’effetto di quest’ultima; come conseguenza di ciò, il peso di un corpo immerso nell’acqua, o in generale in un fluido, appare inferiore a quello dello stesso corpo nell’aria”.

Insomma, mancava la forza di gravità sotto i nostri piedi, nella nostra testa leggera non c’era spazio per i fatti gravi che sarebbero poi invece inevitabilmente accaduti.

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INCO – GN – ITA parte #1, da Poesie e racconti

A quei tempi venivo accuratamente nascosta sotto falso nome.

Mi chiamavo Pablo, anche se ancora non potevo saperlo.

Ero bellissima.

Una magnifica sera mi regalò una vera parrucca, lunghi capelli castani con luminosi riflessi colore dell’oro; così, nella malaugurata evenienza tutto fosse poi stato scoperto, io avrei potuto giustificare il fatto confessando di essere una folle musa incantatrice “che non ce la fa davvero più a stare nella propria pelle”.

Ci capitava di ridere continuamente per simili idiozie.

Eravamo bravi a ironizzare su tutto; in realtà c’era poco da stare allegri; eravamo una coppia clandestina e quindi privi di libertà, e alcuni sanno bene quanto si aneli alla libertà specialmente in tali difficili frangenti, ma soprattutto se già allora fossimo venuti a conoscenza delle amare conseguenze del caso.

Quella sera era un inverno come tanti altri per tutti ma non per noi.

Per noi era un inverno davvero speciale, era il nostro inverno.

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Premiazione Concorso Letterario Mercurio 2022-IV Edizione

Buonasera a tutti.

La riporto tale e quale qui sotto la mail che ho ricevuto questa mattina, aggiungendo il sorriso.

Con grande onore sono a comunicarVi che siete stati prescelti ed inseriti dalla Giuria nell’elenco dei vincitori. La classifica verrà svelata in sede di premiazione.

Spero di cuore di potervi consegnare personalmente la targa premio il giorno della Premiazione.

Davvero non mancate!

Vi chiedo la cortesia di darmi un cenno di risposta, inoltre vi chiedo il vostro indirizzo di abitazione ed un recapito telefonico.
Congratulandomi per il Vostro successo, invio

un saluto cordiale
Franca Pagni 


P.S. Per chi fosse stato presente  l’anno scorso, la sede della Premiazione è la medesima
Per chi si recasse in treno, ricordo che alla stazione ferroviaria si può prendere la metropolitana direzione Prealpino, fermata Europa. La sede si trova a 350 mt circa, Polo Diocesano ex Seminario di Brescia.

Concorso Letterario Mercurio 2022, ci sarò

Anche quest’anno è stato riproposto il concorso letterario Mercurio, giunto alla quarta edizione.

Sempre animati da entusiasmo e passione, gli esponenti del Comitato mi hanno invitata a partecipare al Concorso letterario Mercurio anche quest’anno!

Il ricavato verrà devoluto, come consuetudine, a un ente benefico.

Quest’anno l’attenzione è stata dedicata a una fascia di età particolare come l’adolescenza e la scelta è caduta sull’associazione “Hikikomori Italia”.

Si tratta di un’Associazione che si occupa di dare aiuto psicologico ai ragazzi che vivono il disagio del ritiro sociale, un fenomeno in forte crescita in seguito alla pandemia.

L’associazione offre sostegno anche ai genitori e famiglie in difficoltà a causa di un figlio con problemi relazionali e di isolamento sociale, oltre che provvedere a una sensibilizzazione nelle scuole.

Hikikomori è un termine giapponese che significa letteralmente “stare in disparte”.

Si tratta di una particolare condizione che riguarda soprattutto gli adolescenti, o i giovani adulti, caratterizzata da comportamenti di estremo ritiro sociale e rifiuto di ogni forma di relazione interpersonale come talvolta anche per la luce del sole.

Le persone si chiudono nella propria stanza rifiutando qualsiasi forma di contatto col mondo esterno, anche per lunghi periodi di tempo.

Sono onorata di partecipare anche stavolta e ringrazio Franca Pagni e il Comitato Carta Penna Calamaio.

consapevolezza

equilibriobis

Semplifichiamo : quel viaggio mi riportò indietro.

Durò anni e sembrava non finire mai.

Sembrava sempre qualcos’altro.

Un po’ quello che succede nella testa con le immagini per le illusioni ottiche, perché invece il tempo se ne andò via velocemente.

Certo, cosa normalissima, ovvia, scontata, come sempre.

Ma è il suo modo nel farlo che mi colpì.

Letteralmente, mi colpì.

Sembra incredibile ora che ricordo, ma sono sicura che si fermò un istante anche lui, insieme a me.

Ebbi la netta impressione che si aggrappasse ad ogni pezzo del mio essere.

Voleva fermarsi?

Voleva fermare me?

Impossibile, io non stavo morendo.

Bruciavo, piangevo, tremavo, ero piena di passione.

Impossibile.

Prima mi guardò in faccia come mai aveva fatto, poi, dovendo riprendere la sua corsa per recuperare in volo, mi investì, letteralmente appunto.

Il tempo.

Fu uno scontro frontale.

A quel punto ero lucida, emozionata, decisa.

Lui rimbalzò avanti.

Io venni immediatamente proiettata in un’altra dimensione.

Quale?

Non posso definirla, non la conoscevo prima ma la conosco sempre meglio ogni giorno che passa.

All’inizio non puoi rendertene conto immediatamente, se non fosse per quel sorriso che ti ritrovi spesso in faccia.

Dopo è una meraviglia, perchè quel sorriso te lo ricordi.

C’è sempre stato.

Sospeso nel vuoto un filo immaginario da un punto ad un altro e tu, le braccia aperte come ad abbracciare il mondo, ci cammini sopra in perfetto equilibrio.

Quasi perfetto.

La perfezione non esiste.