E’ proprio di poche ore fa la notizia della condanna dei due tedeschi (a 4 anni e sei mesi il pilota del motoscafo e a 2 anni e 11 mesi l’altro) per l’uccisione di Greta e Umberto lo scorso 19 giugno sul lago di Garda.
Il motoscafo navigava ad alta velocità e ha travolto il piccolo gozzo fermo.
Umberto è morto sul colpo, Greta per annegamento.
I due tedeschi erano stati accusati di omicidio colposo, naufragio e omissione di soccorso ma nella legge italiana non è previsto l’omicidio navale.
Sconteranno la pena agli arresti domiciliari, e lavori socialmente utili.
La mia Nadia accetta il giudizio del giudice ma dice che la loro condanna è iniziata il 19 giugno.
Lele, suo marito, aggiunge che hanno fatto quello che potevano e che di più non si può fare… e che purtroppo non hanno più la loro bambina.
Il dolore non si cancella con una sentenza.
Per quello che posso, ogni giorno cerco di far rivivere Greta e, quando viene sera, prego la stella che ho nel cuore.
Premesso tutto il mio profondo rispetto per quanto realmente accadde quel giorno e per tutte le Persone che popolano questo mondo, premesso che non ho mai fatto molto caso (se non per il fatto che chiunque incontri o mi conosca mi porge gli auguri) a questa giornata mondiale della Donna e mai l’ho festeggiata, vorrei prendere l’occasione per postare questa foto che mi è piaciuta talmente da far parte di una delle tante su una parete, che mi sono divertita a creare, in una stanza di casa mia.
Un pensiero quindi a tutti noi, Donne e Uomini (non l’ho scritto al contrario per non rischiare il paragone con la … non saprei quale termine usare e preferisco sorvolare … trasmissione in tv -rido-), perchè tutti ci si possa valorizzare l’un l’altro ogni giorno della nostra vita.
Tutto si è interrotto a causa del Covid e non ci è ora permesso accudire e coccolare i nostri amati piccoli negli ospedali.
Mi mancano tantissimo.
Lo scambio che si crea quando sto con loro è qualcosa che posso solo definire magico.
Loro sono lì tra le mie braccia, piccolissimi, così indifesi, con quei vagiti, pianti, sorrisi che riempiono il cuore e tu sei lì che ti prendi cura di loro che sono tesori dal cielo e senti una luce che avvolge.
Come se fili invisibili vengono tessuti e fluttuano nello spazio che divide e unisce i nostri corpi e le nostre anime.
Nel frattempo un altro importante progetto si è concretizzato.
Era un sogno da tanti anni e ora, finalmente, grazie alla donazione di due benefattori, è diventato realtà.
Una casa per accogliere i piccoli in attesa di cure, ma anche un luogo sicuro dove poter riempire di affetto e coccole chi, per vari motivi, alla nascita non ha potuto riceverli dai propri genitori.
La struttura che nei piani dell’ associazione bresciana i Bambini Dharma ospiterà una decina di bambini ospedalizzati durante il periodo di attesa di una famiglia affidataria o adottiva o di poter far ritorno a casa propria, si chiamerà proprio Bussola Magica.
È l’ultimo ambizioso progetto di noi volontari che dal 2011 ci prendiamo cura dei piccoli ricoverati nell’ospedale dei bambini presso gli Spedali Civili di Brescia e Fondazione Poliambulanza, bambini da zero fino a 10 anni che non sono stati riconosciuti alla nascita dalle madri o rifiutati dai genitori perché affetti da gravi patologie, oppure maltrattati e quindi allontanati dalle loro famiglie, che nel periodo del ricovero ospedaliero si troverebbero a trascorrere settimane in reparto da soli.
“Noi siamo nati per subentrare a questo vuoto” racconta la Presidente dei Bambini Dharma Giovanna Castelli. “Abbiamo iniziato col reparto di neonatologia dell’ospedale civile, dove abbiamo scoperto quanto fossero cruciali il primo accudimento e le prime coccole per mitigare questo trauma”.
Ecco perché l’associazione ha deciso di spingersi ancora più in là, puntando a ricreare un luogo da poter chiamare casa fuori dalle corsie dell’ospedale. Lo ha trovato a Rovato in una villa stile liberty offerta da due benefattori. Il progetto è in fase di definizione, ma il disegno generale è stato approvato. Sono circa 4.000 metri quadrati da ristrutturare, con spazi verdi all’esterno per orto e animali. Il budget complessivo stimato è un milione di euro.
Per raccogliere la somma, nelle prossime settimane l’associazione lancerà una piattaforma per fundraising aperta a tutti e a tutti i possibili importi. Un appello che, secondo il vice sindaco Laura Castelletti, non rimarrà inascoltato.
“Brescia è la terra del volontariato – ha detto – e in questi mesi ha saputo rispondere a tutti. Questa è sicuramente un’ iniziativa che merita il sostegno della comunità”.
Ogni anno al civile sono circa 10 i neonati non riconosciuti. I motivi sono vari e vanno dall’ impossibilità economica a ragioni più personali. La nostra legge tutela le donne che fanno questa scelta, ma è certo che il primo accudimento determina tutto lo sviluppo psicologico del bambino.
In questo l’opera de I Bambini Dharma è sempre stata fondamentale. Per favorire il reinserimento dei bimbi, anche dopo il periodo in ospedale, l’equipe dell’associazione della Bussola Magica (può contare su 5-6 persone per dieci piccoli ospiti più altri due per il pronto intervento che saranno seguiti 24 ore da 5-6 volontari e professionisti) lavorerà su progetti educativi individuali con l’obiettivo di dare un orientamento finalmente positivo anche al resto della crescita dei bambini assistiti.