I Bambini Dharma : Progetto “MAMME A UN BIVIO”

Il progetto Mamme a un bivio vuole essere un supporto a quelle donne che decidono di non tenere il bimbo che hanno concepito. Una scelta sicuramente molto sofferta e che non vogliamo giudicare, se non ricordando che la creatura nel loro grembo può avere la possibilità di continuare a vivere.

L’Associazione si riferisce alla possibilità data dal DPR 396/2000 art. 30 comma 2 che consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ ospedale dove è nato, affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica.

La madre potrà partorire nel più totale anonimato; in questo caso il suo nome rimane segreto e sul certificato di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata”.

Le future madri che si trovano in difficoltà rispetto alla gravidanza in corso possono rivolgersi a un consultorio familiare dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) di competenza territoriale. Lì si trovano figure professionali (assistenti sociali, psicologhe, ostetriche e ginecologi) che possono supportarle in questo momento particolare, qualunque sia la loro scelta rispetto alla prosecuzione della gravidanza o meno.

Il numero verde 800 642358 è attivo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno; contattandolo, senza dover fornire alcuna generalità, è possibile avere informazioni.

E’ attivo anche un servizio mail al quale queste donne possono rivolgersi per chiedere aiuto e consigli mammeaunbivio@ibambinidharma.it

 

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94 pensieri riguardo “I Bambini Dharma : Progetto “MAMME A UN BIVIO”

  1. Sicuramente è una buona iniziativa (sempre meglio di quelle che partoriscono e poi ammazzano i bambini buttandoli nei cassonetti come se fossero rifiuti), però mi metto anche dalla parte di quei bambini e bambine che un giorno crescendo non sapranno mai chi sia la loro vera madre e sul perché non li abbia voluti, avranno dei traumi incredibili.

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    1. Adriano, ci tengo ad aggiungere che l’Associazione ha realizzato il progetto La Valigia che conterrà vestiti, giocattoli eccetera.
      È importante perchè rappresenta la storia dei suoi primi giorni.
      Quando il bambino comincerà a chiedere qualcosa di sé, i genitori sapranno cosa dire e mostrare per renderlo fiero della sua storia.
      Saprà che alla sua nascita c’era chi si è preso cura e l’ha coccolato, accudito, consolato…..
      Insomma, aiuti un essere umano che non potrà mai dirti quanto quelle coccole lo hanno consolato e quanto gli hanno fatto sentire il calore della vita, ma dentro gli resterà per sempre!

      https://wordpress.com/post/nondefinitivounderconstruction.wordpress.com/1303

      se ho fatto giusto per il link, si capisce meglio….

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  2. Non so cosa dire Titty….io avrei preferito stare nel mio orfanotrofio questo posso dirlo ma comprendo che oggi non è più come un tempo dunque auspico tanta gioia a questi bimbi che sento vivi nel mio cuore❤

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    1. Ciao Paola. Grazie per la tua visita. Caspita, un’affermazione decisa la tua! Ferma e sicura, intendo. Penso si tratti di una questione soggettiva; questo è il tuo caso, insomma. Certo mi spiace per la tua infanzia dolorosa, ma il tuo riscatto sarà sicuramente la presenza dei tuoi figli. Ti abbraccio ❤

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      1. Per essere realisti, che è doveroso, non accadrà.
        Causa il dio denaro, il potere eccetera.
        Ma noi, nel quotidiano, dobbiamo fare come se potesse accadere. Faremo la nostra parte. Facciamo quello in cui crediamo, Absolutely 😉

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  3. ciao Adriano!! Grazie per il tuo commento. Credo però che noi ci mettiamo dalla parte dei bambini con il nostro essere “strutturati”. E’ inevitabile. Ma io credo che la vera madre sia chi ti ama e ti ha amato, cresciuto, ascoltato, accolto, abbracciato, voluto, desiderato. Può succedere che qualcuno di loro avrà qualche trauma, ma li abbiamo un pò tutti e magari alcuni li abbiamo rimossi. Non vorrei però adesso mettermi a fare la psicologa ……………(rido)

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  4. in , america si fa l’ open adoption che è meno uno strappo in realtà seguivo una blogger che aveva veri contatti con la madre naturale del piccolo una sedicenne che dopo un anno ha cambiato compagno e cercato una seconda gravidanza voluta dopo, c’è chi abortisce e si pente tutta la vita…..chi cresce i figli ma non riesce mai a sentirsi all’ altezza di questo ruolo enorme……non faccio nomi…..

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    1. Ciao!! La nazione americana è giovane e questo a volte aiuta.
      Certo che per loro è normale fare e disfare, il matrimonio è più che altro un contratto (cosa non sbagliata a parer mio), le famiglie allargate a volte sono più di due come nucleo, le sedicenni hanno già avuto bambini da una parte e dall’altra…..un casino.
      Come scrivi tu, alcune donne si rendono conto di non avere istinto materno solo dopo essere diventate mamme….un guaio!
      Non servono nomi, infatti.
      Ciò che non è giusto, in tutti i casi e Paesi, è che a pagarla sono i bambini che non hanno colpe…..❤

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      1. vero, anche se in america ci sono le mentalità conservatrici europee per eccellenza pensa mormoni o amish, credo che il divorzio si paghi caro ovunque e piu di tutto lo scotto di abortire e pentirsene. Fare la mamma male ci si puo sempre ravvedere, a me piacerebbe adottare o avere degli affidi ho collaborato tanti anni fa con una casa famiglia anche se non sapevo cosa ci fosse dietro, e devo dire che ne avrei adottati a decine. Molte famiglie qui fanno l’ affido e poi i figli naturali demoliscono gli intenti positivi. Sento che la mia tenda si deve ancora allargare ……c’è posto

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  5. Sai che io amo questa associazione.
    Tu sei una volontaria. Ammiro chi dedica tempo prezioso per iniziative come queste.
    Sono onorata di averti incontrata, seppur virtualmente.
    Tu sei un dono prezioso.
    Grazie Titty.
    Per ciò che fai.
    Per ciò che sei.
    Per ciò che testimoni.
    Ti stringo a me.
    Forte, forte❤️.
    Buonanotte💫

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  6. Cara Titti è un discorso spinoso E controverso che ha anche a che fare con le proprie convinzioni etiche e scientifiche.
    Personalmente trovo ancora più straziante per quel senso di maternità innato in ogni specie abbandonare dopo una gestazione tanto lunga( per noi donne) il proprio “cucciolo”…

    sherabbraccicari

    1. Ciao!! Ma nell’essere umano, a differenza di quello animale, purtroppo l’istinto o senso materno manca. Resta comunque straziante ed è veramente un discorso spinoso. Per fortuna però che una persona può avere la possibilità di scegliere di non abbandonare in strada….

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  7. Quando lavoravo con questi bambini mi sforzavo di non giudicare nessuno e alcune madri per questo mi telefonavano per spiegare a me e soprattutto a sé stesse le ragioni dell’abbandono. Tutti da grandi cercheranno le loro origini perché è naturale e le famiglie adottive dovrebbero darlo per scontato e non soffrirne. È un loro diritto che ora è previsto anche dalla legge. Poi saranno liberi di cercare un rapporto o di chiudere li. Sottolineo anche che per esperienza molte famiglie non mi sembravano idonee. A volte c’è retorica e i vuoti personali non possono essere riempiti da bambini che hanno bisogno di tante cose.

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  8. L, amore che si dà non deve richiedere gratitudine ma superarla. L’amore vero è gratis. Quando arivo’ un bambino direttamente dall’ospedale perché non riconosciuto io lo amai immensamente. I primi dentini spuntarono come lui fosse Pippo dei cartoni animati e lo amai ancora di più. Quando andò via piansi e spera che lui, non io, fosse immensamente felice. Vorrei saperlo.

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