Il silenzio prima della follia, per non dimenticare #3 6408

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Gioia mancata

lontano dai respiri della vita

il mio cuore buttato in fondo a un pozzo

l’ultimo battito calpestato da parole che uccidono

sorrisi complici nascosti dietro a uno specchio

le mie lacrime riflesse su un viso che non riconosco più.

Chiusa troppo a lungo dentro la mia testa, esco per ascoltare una voce che deve saziarmi.

Ma niente è come prima.

Nuove mani sul mio corpo traditore e ribelle violeranno ciò che era rimasto sacro

nuovi sguardi sui miei occhi ormai indifesi cercheranno conferme dimenticate

i miei sogni lì sul letto disfatto, come vestiti da piegare con cura e chiudere dentro un armadio

senza ancora sapere se buttare la chiave per non guardarli più in faccia o farla sparire in uno scrigno magico come un tesoro, per custodirne l’esistenza

con amore, per non dimenticare #2 11508

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toccare il fondo e andare oltre…. là, dove il cuore stanco e a pezzi

e la mente massacrata chiedono pace perdono e respiro a Dio,

dove Dio raccoglie i frantumi rimasti di noi e li riporta con amore là dove un tempo fummo bambini…. quando i sorrisi erano solo sorrisi ed il tempo non chiedeva nulla ma era solo foglie verdi o rosse,

quando cercavi una mano sicura e fidata e la trovavi ovunque

ed una preghiera era il nostro angelo che ci cullava e ci accompagnava nei sogni

(parte quinta) ancora la realtà ancora il sogno 23408

parte-quinta

La voce parla. E’ la mia voce.

“Mi ritrovo a leggere quelle parole che ora so non essere tue per me ma di qualcun’altro per te, così comincio ad intuire chi le ha scritte, ma non ancora il perché tu sia arrivato a questo”.

“Il tuo sogno ha un senso ma la verità davvero ti farebbe stare male. Non cercarla, non andare oltre, non hai capito davvero tutto, lascia stare, credimi”.

 “ E sentire? Ha importanza intuire, sentire e capire tutto, troppo, in un attimo che non avrebbe dovuto esistere?”

Sprofondi nell’ombra del tuo scoglio, abbassi gli occhi e soffri in silenzio.

“Ci sono tanti perché, ma non contano per davvero”, cerchi di rassicurarmi, “il tuo non era un brutto sogno, era realtà. Sei riuscita a penetrarla, non so come, ma lo hai fatto. E ora che credi di sapere chi le ha scritte per me, mi ritrovo da solo a pensare ancora una volta alla tua anima pulita, che mi ama ciecamente, alla tua fede in me fino in fondo, fin dall’inizio. E’ anche questa la ragione per la quale non voglio allontanarmi da te. E non mi sento più tanto onesto come credevo o dicevo di essere. E mi chiedo cosa farai ora, e chi diventerai se sarai tu a decidere di partire, e come vivrò io senza più vederti, parlarti, toccarti forse più. Mi accontenterò di vivere in superficie sapendo che in giro per il modo qualcuno mi ama e nessuno mai lo farà così come fai tu? Ce la farò a continuare a nascondermi e a cercare pretesti e stimoli e sensazioni per trovare il coraggio di vivere l’abitudine? Avrà un senso soffrire per amore? E sapere che chi mi ama soffre, riuscirò ad ignorare questo pensiero andando avanti giorno per giorno sapendo che la fine è la stessa per tutti? Potrò disfarmi così facilmente della tua presenza, della tua sofferenza, del tuo amore, della tua gioia, della tua testa, del tuo corpo, fingere che tutto ciò non esista? E dovrò far finta di trovare in qualcun’altro la complicità e l’intimità che con te sembravano uniche?  Ti ritroverò ancora al di là degli occhi di qualcuno? E questo tempo trascorso in quello che a te è parso un attimo, cosa è veramente stato per me? Avrà ancora un senso l’amicizia? Potrò ancora definirla e trovarla tra i miei valori o resterà soltanto una parola vuota?  Ho fatto tanto per farti stare bene e so che lo sai, ma prima mi veniva così naturale mentre ora mi ritrovo povero mortale che ha bisogno di costanti conferme, di stimoli nuovi, di sensazioni perdute nella quotidianità che nemmeno abbiamo vissuto appieno, di fantasie nascoste sotto le coperte di una bambina, nascoste da un uomo che ha paura di diventare vecchio e vede precario il suo tempo. ”

L’aria si riempie del fragore delle onde del mare,

le vedo distruggersi inesorabilmente contro gli scogli,

il vento è forte e l’odore di salsedine m’invade ,

il suono delle tue parole si trasforma,

la tua immagine sbiadisce come in un film, e la mia prende il suo posto …… e sono io che sta pronunciando ciò che hai appena detto tu, sono io, sono io

 ____________________________ continua_______

 

(parte quarta) la realtà continua…….2408

 

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………….. invece mi hai oltrepassata passandomi attraverso come se io fossi stata un fantasma.

……………… come se io fossi stata un fantasma.

La figura dietro di me o davanti a me è avvolta nella nebbia, mentre vedo te distintamente.

Afferri il bicchiere che esce dalla nebbia ma non lo porti alle labbra per bere, lo spieghi come fosse un foglio e leggi quelle parole.

E in quel preciso istante capisco che non erano tue.

Dalla tasca prendi una fotografia e la baci, sfiorandola con le tue labbra.

D’un tratto due occhi scuri e vivaci mi si parano davanti come un lampo che squarcia il cielo d’estate e subito spariscono.

Dove li ho già visti ?

Li ho già visti!

D’improvviso ti vedo dentro un piccolo cilindro nero e lungo, quasi un tunnel in miniatura.

Tu rimpicciolito e lontano, sempre più lontano e circondato dal nulla.

Tu solo.

Solo col tuo foglio in mano e la fotografia.

Mi guardo intorno, cerco di avvicinarmi ma mi accorgo di camminare affaticata in salita su un ponte aperto, senza ripari, un ponte lungo e stretto.

Sotto di me il mare.

Blu, bellissimo, senza fine, mi toglie il respiro.

Non sono più sicura.

Tutti i miei appigli sono spariti.

Le mie certezze non esistono più.

Qualsiasi ragione mi ha abbandonata.

E i miei sensi?

Dove sono i miei sensi?

Non c’è più niente intorno, sono come circondata dal cielo.

Davanti a me il ponte aperto in salita e, dove c’eri prima tu, ora una piccola scatola chiusa e avvolta in un pezzo di stoffa rosso.

Un raggio di sole accecante colpisce la scatola e il pezzo di stoffa diventa sangue che si sparge e scende fino ad arrivare a me.

Sono a piedi nudi, li guardo, li tocco, il sangue ora è anche sulle mie mani.

Ho i piedi sulla sabbia, penso, sono caduta giù dal cielo.

Nuda mi risollevo piano, molto piano.

Tutto rallenta, rallenta, rallenta.

Si sente forte il suono del mare, un suono calmo che mi pervade e si impossessa di me.

Sento una voce oltre la mia spalla, alzo gli occhi e giro il viso verso quella voce

 

_______________ continua senza tregua _______________________

 

Ad un uomo …………26808

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grazie per le tue mani che sanno accarezzarmi proprio come ho desiderato sempre da sempre

grazie per i tuoi consigli

grazie per tutti i sorrisi sinceri che mi hai dato

grazie per le tue parole

grazie per il tuo cuore meraviglioso

grazie per i tuoi ti amo veri

per avermi fatto galleggiare

grazie per tutto il tempo che mi hai dedicato

grazie per i tuoi regali

grazie per il risveglio, il mio risveglio

grazie per esserti affondato dentro di me

grazie per l’amicizia che mi hai dimostrato

grazie per il rischio che hai corso

grazie per le tue preziose attenzioni

grazie per avermi fatto sentire quello che sento per te ……

grazie …… non saprei farne a meno

grazie per la tua sincerità, nell’avermi sempre dato te stesso anche nelle bugie

per esserti spogliato dell’ipocrisia con me, per me

grazie per la tua compagnia

grazie per avermi detto non saprei immaginare la mia vita senza di te

grazie per avermelo detto di nuovo

grazie per l’amore che hai per tuo figlio

grazie di avermi dato me stessa

grazie per il tuo aiuto

grazie per avermi riconosciuta

e grazie per aver avuto bisogno di me

grazie per la voglia che hai di vedermi di sentirmi di parlarmi di scherzarmi di sorridermi di baciarmi di toccarmi prendermi amarmi bermi volermi

grazie per essere quello che sei

mari di volte grazie da allora, da qui e all’infinito

 

(parte terza) Quando l’immaginazione entra nella realtà….26308

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Un altro puzzle.

Tanti pezzi ad incastro di vetro colorato.

Li dispongo uno ad uno sul tavolo che ora non è più un tavolo ma lo schermo acceso di una tv ad altissima definizione.

Mano a mano che incastro i pezzi, mi accorgo che corrispondono esattamente alle figure proiettate sotto.

Alcune persone sedute in una stanza spoglia piena di fumo e senza suoni.

S’intuisce che parlano perché gesticolano, alcuni di loro ridono a bocca aperta, altri hanno un’espressione triste e stanca.

La ragazza che sta varcando la porta d’ingresso rivolge un sorriso dolce all’uomo che la sta guardando.

Tutto è fermo, immobile, silenzioso, denso di significato.

Quel senso misterioso che si riesce ad avvertire così distintamente solo in sogno.

Quella magia inafferrabile eppure rivelatrice che si manifesta così chiara tramite immagini che arrivano deformate o irreali ai nostri occhi ma simultaneamente tradotte e decodificate da un particolare angolo del cervello in quella fase di precario equilibrio tra sonno e veglia, sogno e risveglio, coscienza ed incoscienza.

Dove ho già visto tutto ciò?

D’un tratto più nulla.

Una spiaggia solitaria senza vento e tu seduto dentro l’ombra di un enorme scoglio.

Mi avvicino piano, con passo incerto e tu parli distratto senza guardarmi negli occhi.

“Adesso che da sola hai messo insieme i pezzi di ciò che c’era scritto, devi sapere chi ha scritto e per chi e perché”.

 impaurita reagisco

“Pensavo fosse solo un brutto sogno, volevo convincermi che quelle fossero parole tue destinate a me per una ragione ben evidente, ma allo stesso tempo vedevo una figura dietro di me o davanti a me, non ricordo bene…. non ero io ….tu camminavi verso di me con la mano tesa nel gesto di darmi qualcosa, io ti porgevo le mani a coppa, invece mi hai oltrepassata passandomi attraverso come se io fossi stata un fantasma.

……… to be continued ………..

ancora per te……………1108

love

Ancora per te

perché il sole di questi giorni dà gioia come i tuoi abbracci

la luce nell’aria trasforma i colori del mondo

il calore che sento addosso ha il sapore della passione

dei nostri corpi bagnati dopo l’amore

gli occhi buttati dentro all’anima

quello sguardo

quel sorriso come un sipario calato sulla scena si alza

e mi rivela il tuo sentimento chiaro e messo a nudo

spogliato dal resto

i riflessi di quell’attimo eterno mi riportano ad un’origine mai mutata

 

ed è questo

———-il respiro

——————-che io trasporto

———————————-dentro

——————————————il trascorrere dei miei giorni

(parte seconda) Quando l’immaginazione entra nella realtà…ANCORA . 19308

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Cosa faccio?

Cosa devo fare?

Amore mio aiutami.

Tirami fuori da qui in qualche modo non importa come.

No qui non c’è nessuno, sono solo io, sono sola col mio amore che brucia dentro di me.

Sento un dolore forte in una zona non ben definita, vicina al cuore, dietro al cuore, qualcosa già provato.

Cerco di fermare quelle immagini che spariscono veloci come lampi durante i temporali d’estate.

Forse è l’unico modo per venirne a capo.

Sono parole quelle che vedo, parole enormi scritte con l’inchiostro, lui finisce di scriverle e si alza, poi si gira verso la finestra ed io sono proprio davanti a lui.    

Gli porgo le mani a coppa perché lui possa versarci dentro quelle parole.

Invece lui non mi dà niente.

Strappa il foglio in tanti minuscoli pezzettini e li butta in aria.

Si gira dall’altra parte, spegne la luce, sbatte la porta e se ne va lasciandomi sola al buio.

Non mi ha vista?

Non mi ha vista !

Perché?

Di nuovo quell’angoscia.

D’improvviso le pareti della stanza si illuminano.

Sono coperte di brillanti stelle fosforescenti che prendono forma soltanto adesso, nel buio totale di questa stanzetta.

Attaccati alle pareti che si stanno allargando, piccoli cartoncini di dimensioni e colori diversi esplodono come fuochi d’artificio.

La stanza si riempie di acqua…. è bellissima …..e io comincio a galleggiare a fluttuare a respirare. 

Mi trovo in bilico tra la zona della coscienza e quella del ricordo.

Sto sognando!

Su ogni quadratino una lettera diversa scritta con l’inchiostro, una lettera soltanto per ogni singolo pezzo di carta.

Stacco i fogli dalle pareti che ora mi si stanno stringendo attorno.

Tante lettere su tanti foglietti che devo mettere in logica successione per capirne il senso compiuto.

Mentre afferro l’ultimo pezzetto di carta, la terra trema.

Ho paura, infilo tutto nelle tasche e corro fuori.

Mi gira la testa, inciampo, ho bisogno di aiuto ma non c’è nessuno.

E’ buio anche fuori, è tardi, è troppo tardi e non c’è più anima viva in giro.

Mi guardo intorno, stelle, stelle ovunque, stelle e silenzio.

Dall’altra parte di quell’insolita strada una porta socchiusa, un sottile filo di luce si riflette sull’asfalto ma l’asfalto è fatto di marmo colore chiaro, una strana strada.

Mi avvicino timorosa e curiosa.

Una voce m’invita ad entrare.

Rovescio il contenuto delle mie tasche sul tavolo di fronte a me e vedo un vecchio seduto su una grande poltrona bianca.

Mi guarda e mi fa un cenno con la mano.

Vuole che io apra una scatola che sta proprio lì davanti a me.

Mi siedo, tolgo il coperchio, ci guardo dentro.

Un altro puzzle.

………… to be continued ………………..